1 de set. de 2009

CUCINA PANTESCA

La Gastronomia Pantesca è stata condizionata dai vari popoli che hanno dominato la nostra isola.
In particolare ad esempio dall'Africa arriva il couscous di pesce, arricchito da varietà di verdure, servito come piatto unico. Da provare i ravioli amari, ripieni di ricotta e foglie di menta ed il profumato pesto pantesco fatto con pomodoro crudo, olio di oliva, aglio, basilico e peperoncino. Famosi sono i capperi nelle fantasiose insalate che con con la delicatissima "Tumma"(formaggio locale) e l'origano danno un tocco particolare a tutta la cucina pantesca. I pesci generalmente sono cucinati sulla griglia e serviti con il pesto pantesco, ma anche in deliziose zuppe o al forno. Particolare anche il sugo con le Patelle e i migroci (I migroci sono particolari granchi della scogliera) e gli spaghetti con i ricci di mare. Dall'oriente proviene il tradizionale dolce Pasquale: "Cannateddro" mentre dalla tradizione araba i "mustazzola". Da gustare i ravioli dolci ripieni di ricotta zuccherata e cannella, gli "Sfinci", frittele ricoperte di miele, i Cassateddri e i Pasticciotti..

PESTO ALLA PANTESCA
50 gr. di capperi al sale di Pantelleria; 5 olive verdi snocciolate; 100 gr. di tonno all'olio d'oliva.
PREPARO: Tritate finemente tutti gli ingredienti e aggiungete a filo d'olio d'oliva fino a formare una salsa. A piacimento si può aggiungere peperoncino rosso e foglie di salvia. Condite gli spaghetti precedentemente cotti e lasciati al dente.

RAVIOLI AMARI
350 gr. di farina di semola, 4 uova 400 gr. di ricotta, 100 gr. di foglie di mentuccia, sale, pepe bianco
PREPARO: Preparare la pasta con la farina, 3 uova e 1 pizzico di sale. Dopo averla lavorata, lasciarla riposare avvolta in un tovagliolo. Nel frattempo, per il ripieno, lessare le biete, strizzarle e tritarle. Lavorare molto bene la ricotta, aggiungere le biete, l'uovo e un pizzico di sale, pepe e un pizzico di zafferano. Fare una sfoglia con la pasta e preparare dei ravioli piuttosto grandi. Dopo averli cotti si possono condire al burro fuso e parmigiano. Perché si chiama raviolo? Il raviolo genovese è un Re, sarebbe stato concepito a Gavi Ligure, quando questo paese-roccaforte apparteneva alla "Repubblica di Genova" , il suo primo cuoco sarebbe stato uno di cognome Ravioli che è appellativo di famiglie tuttora residenti in zona.

POLLO ALLA STIMPIRATA
pollo, brodo di verdure, peperoni rossi, cipolla, sedano, patate, olive nere, erba cipollina, olio extra vergine di oliva, sale, pepe nero, aceto balsamico, zucchero
PREPARO: Cuocere il pollo in un ricco brodo di verdura, nel frattempo preparare la salsa di peperoni con un Soffritto di cipolla, quando i peperoni risultano cotti frullare il tutto a mò di salsa. Ora fare dei bastoncini col sedano e lessateli senza farli scuocere, dopodiché saltateli con un filo d'olio. Con le patate pelate e tagliate in modo da ottenere delle lamelle, che subito dopo andranno fritte. Ora tirate fuori dal brodo il pollo gia cotto, prendete la polpa senza ossa e saltatela in un padellino con un pò di olio e un goccio di aceto balsamico.

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